lunedì 10 ottobre 2011

A proposito della campana d'Inferno


Già, “Hell's Bells”, ovvero il nome del primo capitolo dell'Episode S. In realtà già da un po' girava questo nome, tanto che alcuni siti cominciavano a riportarlo come nome della serie al posto di Episode S (tipo qui, tanto per dirne uno: http://scribe.seiya.free.fr/), ma volevamo dargli un titolo italiano e che non fosse troppo correlato alla nostra personale produzione.
Adir il vero, il tempo cominciava a stringere, Lucca Comics si avvicinava, per cui dovevamo giù qualcosa di concreto. Così confezionammo questa:



Da qui in poi non c'è molto da dire. Alla gente piacque, così com'era, senza tanto scervellarsi, per cui erano stati i fans a scegliere anche il titolo di questa antologia di tributi a fans stessi.
E pensare che tutto nasceva per gioco!Bagi aveva disegnato Steno la gorgone con un corpetto che sembrava quello della regina Himika di Jeeg Robot d'Acciaio e ci aveva fatto ridere continua questo parallelismo con la campana di bronzo. Una campana i cui rintocchi avrebbero portato l'inferno sulla terra. Proprio come nella canzone degli Ac/Dc...



Di lì in poi è stato facile continuare ad associare titoli ai vari capitoli: “Evil Walks” risuonavano mentre un nemico misterioso si avvicinava lungo questa “Highway to Hell”. E ancora lo scontro con i golem trasformati in invincibili “War Machine” e la risposta del Grande Tempio di Atene a questi attacchi chi risuonava come “If you want blood...you've got it”. Il tutto si chiude con un “Bad Boy Boogie” e l'avvento dei fatti narrati in Episode G. Insomma, era stato un gioco divertente, ma sembrava che a qualcuno fosse piaciuto se c'era chi ancora preferiva “Hell's Bells” come titolo della nostra antologia (ora vorreste sapere anche i vari pretendenti, ma credo che un piccola ricerca su Google e nei vari forum vi sarà di aiuto. Sono crudele, lo so).

Hell's Bells” quindi, a LuccaComics disponibile in edizione limitata presso lo stand Cyrano Comics (stand E128, Padiglione Napoleone). Come? Dite che manca uno spot, una frase che invogli a correre a prenderlo? Ok, questo ve lo concedo:

I rintocchi della Campana dell’Inferno hanno spalancato le porte dell’Ade. Innumerevoli e potentissimi cosmi si riversano sulla nostra Terra: Cavalieri la cui fama supera lo spazio e il tempo, ma anche oscuri comprimari tornano a solcare i campi di battaglia fronteggiando i seguaci della Dea della Giustizia, perché i nuovi aedi possano narrare le storie dei Santi di Atene.

Ok. Cosa aspettate? Non avete ancora prenotato la vostra copia?

domenica 9 ottobre 2011

Di Copertine e di cosa vuol dire aver a che fare con una dea...


Uno dei momenti più difficili nella realizzazione di un fumetto è quello in cui si decide il titolo. Chiariamo: non è sempre così. Ci sono progetti in cui il titolo è l'input iniziale, magari anche solo perchè è il nome del protagonista. Saint Seiya, tanto per fare un esempio senza scostarci dal tema portante di questo blog, non sfugge alla regola. Ma quando hai a che fare con una coralità di storie e personaggi, la situazione si fa più difficile.
Avevamo previsto di fare un sondaggio per avere dei suggerimenti su un ipotetico titolo, prima, e poi per decidere quale tra queste proposte preferire. Poi la nostra LunaAtena ha cominciato a lavorare sulla copertina dell'antologia e la risposta è arrivata da sola.
In un primo momento, a dire il vero, questa doveva essere l'immagine che doveva fare apripista ai nostri lavori:



Non avevamo nessuna storia che parlasse dei Titani, così come erano apparsi su Episode G, e per cui la nostra Giada aveva proposto questa titanessa. L'idea ci piaceva, anche solo per riequilibrare un'antologia a netta preminenza di autori maschi.
Ma si sa che gli artisti sono volubili e che seguono ispirazioni e intuizione innanzitutto. Per cui, non molto tempo dopo, è arrivata nella mia casella di posta l'immagine che sarebbe stata quella definitiva. Ovvero questa, seppur con qualche lieve modifica:



Anche qui nessun problema. Nessuno degli autori interpellati sembrava volersi rifare ai film collegati alla serie, per cui la varietà era garantita. Poi lei se ne esce con una frase di questo genere: “Ma non si vociferava di un titolo del tipo “Hell's Bells”? Nel caso, Lucifero ci starebbe a pennello in copertina, non credi?”

domenica 2 ottobre 2011

Ecco a voi LunaAtena


Dopo mille incomprensioni e cappelle gigantesche da parte mia, anche LunaAtena è entrata a far parte della banda di Hell's Bells.



È una presenza immancabile dove si parla di Saint Seiya, tanto che vanta innumerevoli tentativi di plagio, copiatura e customizzazione dei suoi lavori. Le sue illustrazioni hanno sempre un fascino onirico, ma il suo talento le permette di spaziare anche in situazioni comiche al limite dell'assurdo. Se volete qualche prova, basta fare un salto qui: http://lunaatena.deviantart.com/



Mi chiamo Giada Mancini, in arte Lunaatena, e sono nata a Roma il 15 Ottobre 1974.
Ho studiato lingue al liceo e all’università,finche’ un giorno misterioso, ho deciso di iscrivermi all’Istituto Europeo di Design (I.E.D) per conseguire 3 anni di specializzazione come illustratrice. Subito dopo questa specializzazione ho pero’ cominciato a lavorare nel settore turistico per svariati anni, finche’ un altro evento misterioso mi ha riportato sul sentiero artistico, iniziando una collaborazione con l’Animundi Cartoon Studio di Raffaele Bortone, come autrice e character designer di Micromondo, miniserie educativa per bambini.In seguito ho collaborato ad altri progetti come E-fox di Oliviero Murru e i Saurini.
Ho anche collaborato con l’Animapolis di Mario Lombardo come direttrice artistica e dove, tra le altre cose, ho realizzato HorrorTrio, una serie di animazione horror per bambini, anche qui nel ruolo di autrice e concept designer.
Ho interrotto nuovamente la carriera artistica per dedicarmi ai viaggi, diventando guida turistica per i gruppi di italiani in partenza per svariate destinazioni, restando pero' freelance nel settore artistico nei ritagli di tempo.Certo, avere Lunaatena come tour leader voleva dire per gli ignari turisti cantare regolarmente le sigle di cartoni animati a squarcia gola, nei tempi morti, per tutti i siti turistici.  Mi colpi molto un lontano giorno in Shri lanka, dove la gente che accompagnavo ( oltre i 30 anni) ha preferito rimanere sull' autobus a cantare la sigla di Goldrake piuttosto che visitare un museo! Quel giorno capii qualcosa: i meravigliosi disegni in movimento che ci hanno tanto appassionato durante la nostra infanzia sono rimasti profondamente ancorati al lato più bello nei nostri ricordi, a prescindere dal sesso, dall’educazione ricevuta e dall’eta’ e che ad alcuni “amanti fedeli” hanno addirittura influenzato le scelte di vita.
Di nuovo Il destino mi ha dato l’occasione di tornare a dipingere collaborando alla realizzazione del film 3D Orlando (“Non solo Cartoons”-S.P.A) come colorist e texture artist per quasi 3 anni, finche’ il malcostume italiano di trattare i professionisti del settore artistico con poca serieta’ mi ha forzato, come molti altri colleghi, all’espatrio.
Attualmente lavoro a Northampton (UK) come grafica e digital painter per la Purple Media LTD, specializzata nell’insegnamento multimediale e la pubblicità.
Ma il mio cosmo brucia  ancora ardentemente per molti sogni che voglio realizzare.

Per Hell's Bells la nostra LunaAtena ha realizzato la copertina. Curiosi di vederla? Bene. La vedrete nel prossimo post.

venerdì 30 settembre 2011

The Sparker


L'avevate intuito dal post precedente, ma non potevo non sottolinearlo: volevo The Sparker in questa antologia.
Lui è uno di quelli che tutti conoscono senza conoscerlo. Noi robot, L'Uomo Pigro ma anche i suoi lavori demenziali sulle Cloth che da secoli girano sui forum dedicati ai Cavalieri dello Zodiaco lo hanno reso una leggenda. Anche quando non si sa che i lavori sono suoi.


Per i fans di Saint Seiya però lui è principalmente l'autore di Myth Clots, di cui mi piace riportare la presentazione che lui stesso dà su suo sito:

Tradotto, Myth Clots, suona un pò come "Idioti mitologici", ed è costituito da serie di gag di 4 vignette ciascuna.
Sono state create per diletto e per omaggiare una delle mie serie a cartoni preferite: I Cavalieri dello Zodiaco, di cui ripropone i momenti salienti della saga.
Visti i colori sgargianti dei protagonisti ho deciso di non limitarmi al bianco e nero in modo da rendere il disegno più vivace. Essendo un lavoro a tempo perso il ritmo di produzione sarà assolutamente casuale, ma spero che mi rimarrete fedeli, così come per le altre serie.
Questo è mr. Sparker. Tanto talento, genialità e modestia. I Suoi lavori li trovate su www.thesparker.com e presto sull'antologia dei tributi ai fans dei Cavalieri dello Zodiaco che si intitolerà Hell's Bells.

Stefano Conte, classe 1980, è conosciuto in rete come TheSparker. Disegnatore e grafico autodidatta, realizza per divertimento alcune parodie dei cartoni animati amati in infanzia, da Mazinga ai Cavalieri dello Zodiaco, pubblicandole sul web e riscuotendo buoni consensi fra gli appassionati. Fra questi, le avventure di Noi Robot, Myth Clots e L'Uomo Pigro.
Attualmente si dedica alla serie di webstrip Che Vita di Mecha, che narra le reali esperienze lavorative dell'autore come commesso di una fumetteria attraverso elementi fantastici, sperimenta nuovi stili e prepara il ritorno di alcune sue vecchie strisce fra le quali Seiasus di Myth Clots.

martedì 27 settembre 2011

Ed ecco l'idea malsana


C'era una storiella che girava tempo addietro e giocava sul titolo di un ipotetico manuale del tipo “come complicarsi la vita in poche semplici mosse”. Ecco, dall'idea malsana che mi era passata per la testa lavorando sul personaggio di The Sparker in poi, direi che quel manuale avrebbe potuto vedere il mio nome campeggiare al posto dell'autore. La faccio complicata, può essere.
Citare la “Marmottina che incarta la cioccolata”, per farla breve, mi ha fatto ragionare un po':
  • in rete c'erano migliaia di fan art, fan fic, fan comics e chi più ne ha più ne metta di queste “fan cose” su Saint Seiya;
  • molti degli autori di questi capolavori li conoscevo, direttamente o indirettamente, perché io per primo ero un loro estimatore;
  • il loro lavoro era tanto apprezzato dai fan dei Cavalieri dello Zodiaco, quanto era improbabile che avesse il giusto riconoscimento editoriale.
Al che la domanda: perchè non contattarli e proporre loro di fare una mega antologia di fan works con scritti, disegni, fumetti, articoli e quanto altro era stato partorito dalla loro mente malata per i Santi di Atena?
Ma dopo aver avuto questa bella idea, già me ne ero pentito: tanti casini dal punto di vista legale e organizzativo, non ultimo il fatto che io non possedevo una casa editrice in grado di assemblare il tutto e pagare stampa e autori. Forse il mio sogno sarebbe morto sul nascere.
Eppure in molte parti del mondo il doujinshi (tanto per usare gratuitamente un termine molto nerd che non mi era ancora scappato) è un settore del mercato editoriale florido e molto considerato. Anzi, molti autori professionisti giapponesi e non vengono proprio da questo sottobosco (il resto viene dai fumetti erotici, pare, ma non è il caso di ricordarlo per forza).
E allora, perché non fare un tributo ai fans, più che all'opera stessa? Ovvero selezionare autori e opere che hanno entusiasmato gli appassionati del genere e farli uscire allo scoperto, farli conoscere a un pubblico più vasto. Magari con una pubblicazione stampata in edizione lussuosa e limitata, venduta alle fiere del fumetto, a diretto contatto con il pubblico, invece che rischiare che il titolo si perda nel mare magnum dell'editoria italiana. Ma al contempo doveva un'edizione strutturata per dare risalto al singolo autore più che alla storia che va a celebrare, per proporre anche a una platea che non sia solo quella degli web-addicted l'arte di questi ragazzi meravigliosi, magari con il chiaro intento di tributo e non di lucro, recuperando solo il costo di lavorazione. Per molti sarebbe stata un'occasione da non perdere. Per gli altri un sogno che si realizzava.
Sì, l'idea mi piaceva. Ora dovevo “solo” proporla agli autori.

ps.per sdrammatizzare, vi propongo un fumettino nato da uno dei deliri di Miky, una sorta di fusione tra Saint Seiya e Madoka Magica. E se dopo averlo letto, vi si porrà una domanda, la risposta è "Sì, il ragazzo sta male".


mercoledì 21 settembre 2011

Solo non si vede più...la Marmotta!


E ricapitolando: Orso, c'è. Tigre, C'è. Lepre, c'è. Asino, c'è. Canguro, c'è, Gufo, c'è. Pure quell'antipatico di christopher robin c'è (sì, Argol di Perseo dovrebbe rappresentare il bambino capriccioso in questione). Chi manca?
Ecco, io non sono un grande estimatore di Winnie the Pooh, né tantomeno un esperto. Per cui quando Miky ha cercato di spiegarmi che mancava un personaggio, io ho cominciato ad andare in palla.
è una via di mezzo tra un castoro e una marmotta.”
una nutria” ho detto io.
no. Una specie di scoiattolo che pensa di essere un castoro. Un gopher. ”
Un gopher. Cosa diavolo è un gopher? Per dire, la versione italiana di Wikipedia manco lo riporta come voce a sè (quindi non esiste, direbbe qualcuno...). Eppure esiste in natura, per quanto solo in America, che sappia io. Non volevo rituffarmi nel delirio affrontato con il canguro/volpetta.
Poi la rete mi ha regalato questo:


ve lo ricordate? È opera di quel losco fumettista/fumettiere/fumettivendolo di The Sparker, famoso al popolo dei fans di Saint Seiya per le avveture di Myth Clots. Il Saints della Marmotta sarebbe stato la mia salvezza e al contempo una citazione di uno dei miei autori preferiti.
Il che mi face passare per la testa un'idea malsana...

martedì 6 settembre 2011

Il Canguro (o meglio I canguri)


Lo ammetto. Arrivato a scontrarmi con questo personaggio avrei rinnegato ogni mia precedente scelta, compresa quella estremamente sborona di non scendere a patti con l'oroscopo cinese, eccetera. Non avevo trovato nulla che potesse darci una mano confezionare un cavaliere per l'ipotetica costellazione del Canguro. Era a un punto morto e la cosa terribile era che era previsto che questo saint sarebbe morto da lì a poche pagine dall sua apparizione.
Fu durante una fiera del fumetto che la soluzione si fece strada. Nulla di ricercato stavolta. Solo pura cagnara e tanto divertimento. Si parlava di come molti degli elementi della Cyrano avrebbero voluto essere inseriti come personaggi all'interno di Episode S. è una cosa che facciamo molto spesso, tra citazioni e simboli che rimandano a nostri autori (Wolfie, NdR). Nello specifico si prendeva bellamente in giro la nostra Strupi, per motivi tra i più vari, a partire dal fatto che chiunque sbaglia il suo Nickname. Nell'occasione, uno dei nostri l'aveva chiamata Supplì. Saranno state le birre o clima di goliardia tipico delle fiere del fumetto, sta di fatto che di lì a poco, avevamo creato due personaggi gemelli: Supplì, la gemella buona e gentile, e Strupi, la terribile strega della Bassa. Lei naturalmente, se l'era presa tantissimo, e aveva assunto quell'attegiamento (attitude) da diva offesa, che preannuncia sempre calamità. Ma il climax è stato la frase che ne è seguita, che recita più o meno così: "Strupi: stimete manco che te sì mia Megan Fox. Ghe ne vol du de ti almanco par farghene una…" e giù botte. Insomma, ci volevano due Strupi per fare una Fox. Ovvero la Volpetta. Ecco qua.
Ora mi vorreste dire che la cosa è assurda? Ebbbene: sapete qual è il colpo segreto combinato delle sacerdotesse guerriero della Volpecula? Il Mega Fox Attitude…


Oh, sì. Qualcuno di voi si sarà accorto dello scudo a forma di ananas. Vi state chiedendo il motivo? Peccato: questa è un'altra storia e qui non c'è più posto...