martedì 14 giugno 2011

Un passo indietro e due in avanti (un post pallosissimo e cavilloso)

Ma cosa succede davvero in nel proseguo della serie? Cosa sono le cause scatenanti di Episode S?
Facciamo di nuovo un passo indietro.
Raspuntin, noto arcimago e in grado di muoversi agilmente nello spazio-tempo alla ricerca del potere assoluto, era riuscito a riscoprire e recuperare la Campana dell'inferno (cfr. Episode S, Chap. 1 - “Hell's Bells”). Tale artefatto, che riporta alla mente immagini di fanciullesca memoria a molti (Kotetsu No Jeeg, ovvero Jeeg Robot D'Acciaio, per i profani. Anche la “popputa” Steno dovrebbe ricordarvi una certa regina infernale...), è in grado di aprire le porte dell'inferno grazie al suo suono cupo e scatenare un'orda di mostri sulla terra.
Così, oltre all'ultima delle Gorgoni, i nostri “sentono” uscire dal varco altri cosmi potenzialmente malvagi. Molte di queste entità sono incapaci di agire autonomamente e sono così costrette a impossessarsi di oggetti leggendari. Molti di questi manufatti, riemergendo direttamente dai miti, potranno dare potere alle persone che ne diventeranno padroni e custodi o causare disastri e stermini.
Qui sta il succo della missione dei Saints convocati dal Grande Sacerdote, ex Gold Saint dell'Ariete, mi dicono: i nostri paladini dovranno rintracciare gli oggetti posseduti dagli spiriti usciti dall'inferno. Ove possibile, dovranno recuperare l'artefatto e renderlo inutilizzabile prima che cada in mani sbagliate. Ma se il lato malvagio dello strumento si è già scatenato, dovranno porvi drasticamente rimedio.
Vengono quindi create diverse squadre, normalmente formate da un Silver e da un Bronze, che spesso è anche allievo del precedente. In “Highway to Hell” vediamo quindi comparire il Silver dell'Orsa Minore, accompagnato da Civetta, neo investito del titolo; Perseo e Indiano; ma anche Lepre con il Bronze dell'Orsa Maggiore.
Da notare che Gottfried dell'Orsa Maggiore non è lo stesso Bronze che appare nella serie classica, a riprova che, almeno nella mia interpretazione, la reincarnazione non è automatica e soprattutto non continuativa.
Naturalmente il team chiamati in ballo non sono solo questi. Ma preferisco lasciarvi di nuovo in sospeso e continuare la tortura alla prossima puntata. Ora ne avete la ragione, quindi: Odiatemi, su!

Dato che ci sono, infierisco un altro po' e vi allungo anche il titolo del capitolo seguente: Evil Walks. MA il perchè di questi titoli? Abbiate pazienza: presto tutto sarà svelata.



mercoledì 8 giugno 2011

Dylan Dog e Saint Seiya

Ok. Avevamo un pubblico che richiedeva nuove avventure. Avevamo un disegnatore capace. Mancava solo una storia. O forse anche no.
La storia era un po' che mi frullava in testa e forse ve ne ho pure parlato, qui o in altre occasioni: cosa facevano i Saints durante i periodi di non belligeranza? Stavano a ciondolarsi aspettando che i Gold risolvessero i problemi del mondo? E la questione della reincarnazione in corrispondenza delle Guerre Sante, che spazio lasciava al valore dei guerrieri dei periodi di mezzo? Questi e altri erano gli spunti e la storia che doveva uscirne doveva definire quali erano gli incarichi affidati alle caste inferiori, senza scomodare i Gold Saint. Una cosa abbastanza grave da destare l'attenzione del Grande Tempio di Atene, ma non sufficiente da mobilitare l'artiglieria pensante. Niente dei, titani o Armageddon. Nemmeno però episodi riguardanti diatribe con i guerrieri di Odino o di Nettuno. Quindi nemmeno i giganti nordici, troppo assimilabili agli avvenimenti dell'Episode G.
A complicare il tutto l'approccio usato su “Hell's Bells”. Divertente, certo, ma staccava drasticamente con il tono della serie classica (salvo per rare flautolenze di un certo cavallo alato...).
Così si è pensato di partire con un episodio di passaggio, “Highway to Hell”, in cui fosse chiarita la motivazione della serie e il collegamento con la prima puntata di quella che sarebbe diventato Episode S.
Tre pagine ma dense di avvenimenti e di nozioni. L'occasione per pubblicare questo trait d'union fu la ristampa di quel famoso numero che tante soddisfazioni aveva portato in casa Cyrano Comics e che ci veniva richiesto dagli amici Dylandogofili, grazie al cui apporto Comics Factory 3 ristampa si vedeva rimpolpato con nuovi contenuti, tra cui una storia disegnata dal bravissimo Riccardo Nunziati, fans d'eccellenza dell'indagatore dell'incubo.