martedì 27 settembre 2011

Ed ecco l'idea malsana


C'era una storiella che girava tempo addietro e giocava sul titolo di un ipotetico manuale del tipo “come complicarsi la vita in poche semplici mosse”. Ecco, dall'idea malsana che mi era passata per la testa lavorando sul personaggio di The Sparker in poi, direi che quel manuale avrebbe potuto vedere il mio nome campeggiare al posto dell'autore. La faccio complicata, può essere.
Citare la “Marmottina che incarta la cioccolata”, per farla breve, mi ha fatto ragionare un po':
  • in rete c'erano migliaia di fan art, fan fic, fan comics e chi più ne ha più ne metta di queste “fan cose” su Saint Seiya;
  • molti degli autori di questi capolavori li conoscevo, direttamente o indirettamente, perché io per primo ero un loro estimatore;
  • il loro lavoro era tanto apprezzato dai fan dei Cavalieri dello Zodiaco, quanto era improbabile che avesse il giusto riconoscimento editoriale.
Al che la domanda: perchè non contattarli e proporre loro di fare una mega antologia di fan works con scritti, disegni, fumetti, articoli e quanto altro era stato partorito dalla loro mente malata per i Santi di Atena?
Ma dopo aver avuto questa bella idea, già me ne ero pentito: tanti casini dal punto di vista legale e organizzativo, non ultimo il fatto che io non possedevo una casa editrice in grado di assemblare il tutto e pagare stampa e autori. Forse il mio sogno sarebbe morto sul nascere.
Eppure in molte parti del mondo il doujinshi (tanto per usare gratuitamente un termine molto nerd che non mi era ancora scappato) è un settore del mercato editoriale florido e molto considerato. Anzi, molti autori professionisti giapponesi e non vengono proprio da questo sottobosco (il resto viene dai fumetti erotici, pare, ma non è il caso di ricordarlo per forza).
E allora, perché non fare un tributo ai fans, più che all'opera stessa? Ovvero selezionare autori e opere che hanno entusiasmato gli appassionati del genere e farli uscire allo scoperto, farli conoscere a un pubblico più vasto. Magari con una pubblicazione stampata in edizione lussuosa e limitata, venduta alle fiere del fumetto, a diretto contatto con il pubblico, invece che rischiare che il titolo si perda nel mare magnum dell'editoria italiana. Ma al contempo doveva un'edizione strutturata per dare risalto al singolo autore più che alla storia che va a celebrare, per proporre anche a una platea che non sia solo quella degli web-addicted l'arte di questi ragazzi meravigliosi, magari con il chiaro intento di tributo e non di lucro, recuperando solo il costo di lavorazione. Per molti sarebbe stata un'occasione da non perdere. Per gli altri un sogno che si realizzava.
Sì, l'idea mi piaceva. Ora dovevo “solo” proporla agli autori.

ps.per sdrammatizzare, vi propongo un fumettino nato da uno dei deliri di Miky, una sorta di fusione tra Saint Seiya e Madoka Magica. E se dopo averlo letto, vi si porrà una domanda, la risposta è "Sì, il ragazzo sta male".


Nessun commento:

Posta un commento