venerdì 30 settembre 2011

The Sparker


L'avevate intuito dal post precedente, ma non potevo non sottolinearlo: volevo The Sparker in questa antologia.
Lui è uno di quelli che tutti conoscono senza conoscerlo. Noi robot, L'Uomo Pigro ma anche i suoi lavori demenziali sulle Cloth che da secoli girano sui forum dedicati ai Cavalieri dello Zodiaco lo hanno reso una leggenda. Anche quando non si sa che i lavori sono suoi.


Per i fans di Saint Seiya però lui è principalmente l'autore di Myth Clots, di cui mi piace riportare la presentazione che lui stesso dà su suo sito:

Tradotto, Myth Clots, suona un pò come "Idioti mitologici", ed è costituito da serie di gag di 4 vignette ciascuna.
Sono state create per diletto e per omaggiare una delle mie serie a cartoni preferite: I Cavalieri dello Zodiaco, di cui ripropone i momenti salienti della saga.
Visti i colori sgargianti dei protagonisti ho deciso di non limitarmi al bianco e nero in modo da rendere il disegno più vivace. Essendo un lavoro a tempo perso il ritmo di produzione sarà assolutamente casuale, ma spero che mi rimarrete fedeli, così come per le altre serie.
Questo è mr. Sparker. Tanto talento, genialità e modestia. I Suoi lavori li trovate su www.thesparker.com e presto sull'antologia dei tributi ai fans dei Cavalieri dello Zodiaco che si intitolerà Hell's Bells.

Stefano Conte, classe 1980, è conosciuto in rete come TheSparker. Disegnatore e grafico autodidatta, realizza per divertimento alcune parodie dei cartoni animati amati in infanzia, da Mazinga ai Cavalieri dello Zodiaco, pubblicandole sul web e riscuotendo buoni consensi fra gli appassionati. Fra questi, le avventure di Noi Robot, Myth Clots e L'Uomo Pigro.
Attualmente si dedica alla serie di webstrip Che Vita di Mecha, che narra le reali esperienze lavorative dell'autore come commesso di una fumetteria attraverso elementi fantastici, sperimenta nuovi stili e prepara il ritorno di alcune sue vecchie strisce fra le quali Seiasus di Myth Clots.

martedì 27 settembre 2011

Ed ecco l'idea malsana


C'era una storiella che girava tempo addietro e giocava sul titolo di un ipotetico manuale del tipo “come complicarsi la vita in poche semplici mosse”. Ecco, dall'idea malsana che mi era passata per la testa lavorando sul personaggio di The Sparker in poi, direi che quel manuale avrebbe potuto vedere il mio nome campeggiare al posto dell'autore. La faccio complicata, può essere.
Citare la “Marmottina che incarta la cioccolata”, per farla breve, mi ha fatto ragionare un po':
  • in rete c'erano migliaia di fan art, fan fic, fan comics e chi più ne ha più ne metta di queste “fan cose” su Saint Seiya;
  • molti degli autori di questi capolavori li conoscevo, direttamente o indirettamente, perché io per primo ero un loro estimatore;
  • il loro lavoro era tanto apprezzato dai fan dei Cavalieri dello Zodiaco, quanto era improbabile che avesse il giusto riconoscimento editoriale.
Al che la domanda: perchè non contattarli e proporre loro di fare una mega antologia di fan works con scritti, disegni, fumetti, articoli e quanto altro era stato partorito dalla loro mente malata per i Santi di Atena?
Ma dopo aver avuto questa bella idea, già me ne ero pentito: tanti casini dal punto di vista legale e organizzativo, non ultimo il fatto che io non possedevo una casa editrice in grado di assemblare il tutto e pagare stampa e autori. Forse il mio sogno sarebbe morto sul nascere.
Eppure in molte parti del mondo il doujinshi (tanto per usare gratuitamente un termine molto nerd che non mi era ancora scappato) è un settore del mercato editoriale florido e molto considerato. Anzi, molti autori professionisti giapponesi e non vengono proprio da questo sottobosco (il resto viene dai fumetti erotici, pare, ma non è il caso di ricordarlo per forza).
E allora, perché non fare un tributo ai fans, più che all'opera stessa? Ovvero selezionare autori e opere che hanno entusiasmato gli appassionati del genere e farli uscire allo scoperto, farli conoscere a un pubblico più vasto. Magari con una pubblicazione stampata in edizione lussuosa e limitata, venduta alle fiere del fumetto, a diretto contatto con il pubblico, invece che rischiare che il titolo si perda nel mare magnum dell'editoria italiana. Ma al contempo doveva un'edizione strutturata per dare risalto al singolo autore più che alla storia che va a celebrare, per proporre anche a una platea che non sia solo quella degli web-addicted l'arte di questi ragazzi meravigliosi, magari con il chiaro intento di tributo e non di lucro, recuperando solo il costo di lavorazione. Per molti sarebbe stata un'occasione da non perdere. Per gli altri un sogno che si realizzava.
Sì, l'idea mi piaceva. Ora dovevo “solo” proporla agli autori.

ps.per sdrammatizzare, vi propongo un fumettino nato da uno dei deliri di Miky, una sorta di fusione tra Saint Seiya e Madoka Magica. E se dopo averlo letto, vi si porrà una domanda, la risposta è "Sì, il ragazzo sta male".


mercoledì 21 settembre 2011

Solo non si vede più...la Marmotta!


E ricapitolando: Orso, c'è. Tigre, C'è. Lepre, c'è. Asino, c'è. Canguro, c'è, Gufo, c'è. Pure quell'antipatico di christopher robin c'è (sì, Argol di Perseo dovrebbe rappresentare il bambino capriccioso in questione). Chi manca?
Ecco, io non sono un grande estimatore di Winnie the Pooh, né tantomeno un esperto. Per cui quando Miky ha cercato di spiegarmi che mancava un personaggio, io ho cominciato ad andare in palla.
è una via di mezzo tra un castoro e una marmotta.”
una nutria” ho detto io.
no. Una specie di scoiattolo che pensa di essere un castoro. Un gopher. ”
Un gopher. Cosa diavolo è un gopher? Per dire, la versione italiana di Wikipedia manco lo riporta come voce a sè (quindi non esiste, direbbe qualcuno...). Eppure esiste in natura, per quanto solo in America, che sappia io. Non volevo rituffarmi nel delirio affrontato con il canguro/volpetta.
Poi la rete mi ha regalato questo:


ve lo ricordate? È opera di quel losco fumettista/fumettiere/fumettivendolo di The Sparker, famoso al popolo dei fans di Saint Seiya per le avveture di Myth Clots. Il Saints della Marmotta sarebbe stato la mia salvezza e al contempo una citazione di uno dei miei autori preferiti.
Il che mi face passare per la testa un'idea malsana...

martedì 6 settembre 2011

Il Canguro (o meglio I canguri)


Lo ammetto. Arrivato a scontrarmi con questo personaggio avrei rinnegato ogni mia precedente scelta, compresa quella estremamente sborona di non scendere a patti con l'oroscopo cinese, eccetera. Non avevo trovato nulla che potesse darci una mano confezionare un cavaliere per l'ipotetica costellazione del Canguro. Era a un punto morto e la cosa terribile era che era previsto che questo saint sarebbe morto da lì a poche pagine dall sua apparizione.
Fu durante una fiera del fumetto che la soluzione si fece strada. Nulla di ricercato stavolta. Solo pura cagnara e tanto divertimento. Si parlava di come molti degli elementi della Cyrano avrebbero voluto essere inseriti come personaggi all'interno di Episode S. è una cosa che facciamo molto spesso, tra citazioni e simboli che rimandano a nostri autori (Wolfie, NdR). Nello specifico si prendeva bellamente in giro la nostra Strupi, per motivi tra i più vari, a partire dal fatto che chiunque sbaglia il suo Nickname. Nell'occasione, uno dei nostri l'aveva chiamata Supplì. Saranno state le birre o clima di goliardia tipico delle fiere del fumetto, sta di fatto che di lì a poco, avevamo creato due personaggi gemelli: Supplì, la gemella buona e gentile, e Strupi, la terribile strega della Bassa. Lei naturalmente, se l'era presa tantissimo, e aveva assunto quell'attegiamento (attitude) da diva offesa, che preannuncia sempre calamità. Ma il climax è stato la frase che ne è seguita, che recita più o meno così: "Strupi: stimete manco che te sì mia Megan Fox. Ghe ne vol du de ti almanco par farghene una…" e giù botte. Insomma, ci volevano due Strupi per fare una Fox. Ovvero la Volpetta. Ecco qua.
Ora mi vorreste dire che la cosa è assurda? Ebbbene: sapete qual è il colpo segreto combinato delle sacerdotesse guerriero della Volpecula? Il Mega Fox Attitude…


Oh, sì. Qualcuno di voi si sarà accorto dello scudo a forma di ananas. Vi state chiedendo il motivo? Peccato: questa è un'altra storia e qui non c'è più posto...